Cipro

Sergio Vaccaro
4 min readSep 6, 2019

--

Cyprus (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:CyprusFromTheISS(cropped).jpg)

Basta guardare la cartina: Cipro è in quell’angolo di Mediterraneo stretto tra Turchia, Siria e Libano, Cipro dista da Atene quanto Roma, Cipro è un’isola grande, la superano solo Sicilia e Sardegna. Nicosia, la capitale, è ad est di Istanbul, di Ankara, di Sanpietroburgo e del Cairo.
https://www.google.com/maps/@37.8720177,23.9598334,5.17z
L’ultima volta che Cipro è stata “greca” è stata nel 1191, quando faceva parte dell’impero bizantino, quindi non Atene ma Bisanzio, cioè Istanbul. Poi è stata conquistata dai Franchi, dai Veneziani, dagli Ottomani e dagli Inglesi, senza contare le sottomissioni di fatto ai Genovesi e ai Mamelucchi.

La maggior parte dei ciprioti parla greco — o meglio un dialetto — ma una minoranza importante parla turco — anche questa volta un dialetto. Cipro è un’isola, e a ha differenza di Istanbul ha mantenuto la prevalenza linguistica che caratterizzava il Mediterraneo orientale fino a tutto il Medioevo. La vicinanza geografica con la Turchia, però, e tre secoli di appartenenza all’impero ottomano hanno fatto sedimentare le culture mediorientali. A Cipro ci sono tante moschee quante sono le chiese e il canto del muezzin è frequente quanto il suono delle campane. Si fuma lo shisha, il caffè è arabo/turco/greco/cipriota e si vive molto in strada. Le città cipriote assomigliano molto più a Beirut che a Parigi.

La retorica “Cipro è greca” è stata introdotta prima dai movimenti indipendentisti che volevano liberarsi dalla dominazione inglese e poi dalla dittatura fascista greca, che ha cercato di annettersi l’isola, fino al colpo di stato militare del 1974. L’operazione non è riuscita, la dittatura militare è caduta sia in Grecia che a Cipro e il risultato è stata una guerra perché la Turchia ha avanzato altrettante rivendicazioni. Ora l’isola è divisa in due stati, quello a Sud ora parte dell’Unione Europea e quello a Nord fantoccio della Turchia. Molti sono stati deportati, in entrambi i sensi. A Cipro sventolano bandiere greche e turche, oltre a quelle di Cipro Nord e Cipro Sud, troppe bandiere.
Nicosia, la capitale, è una città divisa in due, chi vive al centro attraversa i checkpoint ogni giorno.
La circolazione automobilistica è a sinistra.

Questa storia sventurata ha prodotto due effetti importanti. Quello positivo è un fantastico crocevia di culture, una porta tra oriente e occidente, il meraviglioso calore umano e mediterraneo dei Ciprioti, l’umanesimo ottomano ancora così fiorente, la vitalità di una storia irrisolta e quindi ancora tutta da scrivere. Quello negativo è una terribile crisi di identità che ha condotto e conduce ad una gestione sciagurata del territorio e delle abitudini. La costa è devastata da alberghi giganteschi, frequentati spesso da gruppi di turisti inglesi ubriachi. Le città sono trionfi di cemento. Il cibo è molto spesso spazzatura, patate fritte e hamburger. Le materie prime sono poco valorizzate, i panorami raramente liberi e la plastica è troppo diffusa. I modelli seguiti sono Ibiza e Dubai, in versione a buon mercato.

L’isola è grande, più della Corsica, e naturalisticamente è bella. La costa è calda e varia e le montagne arrivano a duemila metri. Essendo grande ed essendo lontana, ha anche tratti meno belli, di costa insignificante o di impianti industriali; i porti affacciano sul canale di Suez e sono crocevia importanti, in mare c’è molto gas e piattaforme. Ma fuori da queste eccezioni, è bella, salvo il fatto che alle spalle di ogni spiaggia c’è almeno un hotel a otto piani (o più hotel, o più piani) e che dove non c’è business c’è abbandono. Però c’è ancora spazio per cercare scenari incontaminati, tartarughe che depongono le uova, fenicotteri, boschi e spiagge incontaminate, suprattutto nella penisola ad Est, parte Turca.
Due vastissime basi militari britanniche sorvegliano il Medio Oriente, mentre l’esercito turco pattuglia il nord dell’isola. A Cipro non c’è più guerra dal 1974, ma non c’è pace.

Cipro ha una storia straordinaria. Dalla preistoria e dalla civiltà micenea, fino a Romani, Bizantini e Ottomani. L’archeologia e l’architettura sono interessantissime e per chi ama la storia la ricerca è senza fine. Le rovine romane e bizantine sono molte e molto interessanti, le cattedrali gotiche del periodo delle crociate — poi trasformate in moschee — sono inaspettate, le mura di Nicosia hanno una forma particolarissima e quelle di Famagosta sono ciclopiche. La vita, tutto intorno, scorre dolcemente.

L’umanità è deliziosa. Amichevole, energica, socievole, di grande capacità di accoglienza e grande calore umano. I Ciprioti sono Ciprioti, sia quelli di lingua greca e sia quelli di lingua turca. I costumi sessuali sono rilassati, caldi, disinvolti.
I migranti di tutti i generi sono tantissimi, nella migliore tradizione mediterranea. Sono tanti i migranti irregolari e sono tanti i migranti europei, sono tanti quelli che si sono trasferiti lì stabilmente e tanti quelli temporanei, sono tanti i pensionati che approfittano del regime fiscale e tanti gli studenti Erasmus.
L’inglese, lingua internazionale e lingua della colonia, è parlato ovunque con disinvoltura.

--

--

Sergio Vaccaro
Sergio Vaccaro

Written by Sergio Vaccaro

Physicist, statistics expert, theatre amateur actor, imaginary chef and photographer: what else?

No responses yet